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Visualizzazione dei post da 2012

L'Afrodite che non c'è, sull'isola che c'è

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Non c'è alcuna ragione per pensare in una zona di peschiere antiche che Afrodite Euploia , ovvero della buona navigazione, fosse venerata proprio sugli isolotti della Gaiola a Posillipo.  Certo è che ai tempi di Vedio Pollione (I d.C.) l'immensa tenuta del Pausylipon era composta da aree specializzate e ben distinte: alla Gaiola c'erano le vasche per le murene e altri allevamenti per la pescicoltura.  Eppure quella Nereide su pistrice trovata da qualche parte proprio nella tenuta del Pausylipon al tempo dei Borboni...quella Nereide, forse Teti -la più bella dello stuolo delle figlie di Oceano- che cavalca le onde e i delfini oltre che il mostro, mi ha sempre lasciato immaginare che forse, l'Afrodite della buona navigazione -Euploia/Eupleia- potesse essere venerata proprio sugli isolotti della bella marina prima della baia di Trentaremi.  Ma questa immaginaria suggestione è stata solo lo spunto per parlare dei miti e delle leggende che hanno attraversato nei mil

Procida e Napoli a vela: l'Arturo che c'è in noi

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La risorsa del mare a Napoli è quasi sconosciuta. Del resto "Il mare non bagna Napoli" , titolo del romanzo della Ortese,  la dice lunga sulla percezione di questa realtà da parte dei cittadini della Sirena. Immettere valore nella città di Napoli dunque, vuol dire anche farla conoscere ai suoi stessi abitanti, affinchè possano amarla, ma anche reclamarne politiche e interventi di tutela, e soprattutto, essere essi stessi il motore del cambiamento che vorrebbero vedere attuato. Il paesaggio di Napoli è quello di una città di mare, di una baia magnifica dal punto paesaggistico che ha risorse immense per risollevarsi da una crisi principalmente morale più che economica. L'orgoglio dei Napoletani, per la loro splendida città deve fondarsi sul rispetto e sulla conoscenza dell'immenso tesoro che questo fragile paesaggio rappresenta : invertire la rotta e scrivere un romanzo che si intitoli "il mare bagna ( e non solo ) Napoli" . Il pretesto di una veleggiata ve

Ferdinando Fuga e la ragione viva e morta di Napoli

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Quando ho scritto questo documentario per Sonus Loci e il Comune di Napoli, "La città dei vivi e la città dei morti" ho fatto un bel viaggio fisico e visivo, dentro queste enormi macchine urbanistiche che sono il Real Albergo dei Poveri e il Cimitero delle 366 Fosse; mi è venuto in mente di chiedermi semmai avessero davvero funzionato insieme com'era nell'impresa di Ferdinando Fuga. La millenaria storia di Napoli dà ragione di tante cose accadute ed io sono una cantastorie, nientaltro che una cantastorie, e così ho scritto questo pezzo, il cui unico valore a mio avviso è quello di far appassionare proprio alla storia infinita di questa città in cui c'è da scavare sempre... Buon viaggio tra la ragione e la città dei vivi e dei morti, che è stata, ed è, Napoli...

Luce sul castello Lamont (la storia di un colibrì)

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sistemiamo lo schermo Quest'altra storia è raccontata... C'era una volta un castello dedicato ad una donna: Ebe -secondo una tradizione il nome significa "colei che opera da lungi"; c'era un utopista, ingegnere e inventore , recita la targa sopravvissuta sopra la porta del castello da lui costruito: il suo nome è Lamont Young, scozzese e mezzo indiano= napoletano di mondo.  Genio inventore a Napoli, ingegnere urbanista e Signore dei Castelli di Partenope (anche il castello Aselmeyer è opera sua). Alla sua morte, per suicidio proprio in villa Ebe, il Castello resta in mano agli eredi che lo lasciano al Comune di Napoli.  ramazzata in solitaria sulle rampe per Lamont Ma sfortunatamente, l'amministrazione di sempre e nessun responsabile mai, lo lascia abbandonato a sè, finchè un incendio distrugge il "maniero", i suoi arredi, la sua bella scala elicoidale, il suo valore simbolico sopra le rampe Lamont Young. E così inizia la storia del de

Luce sul Castello Lamont

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       Partenope Napoli & VulcanoMetropolitano presentano:                  "Luce sul Castello Lamont"  cena-teatro nello studio della Monaco per salvare un monumento                            Venerdì 29 giugno, dalle ore 20.30 Villa Ebe dalla rampe Lamont Dopo aver organizzato la passeggiata per la conoscenza e la valorizzazione del castello Lamont, o Villa Ebe a Pizzofalcone (in foto a destra) che giace abbandonato dal 2000 dopo un devastante incendio... Partenope Napoli e VulcanoMetropolitano ( http:// digilander.libero.it/ vulcanometropolitano/ ) hanno pensato una cena spettacolo con proiezione video dedicata al Castel lo e alla sua tragica storia, proprio sotto il castello. Si prosegue con la cena nello studio della Monaca: il teatro nel piatto inoltre allieterà gli ospiti mentre la cena sarà servita da noi. E' una modalità per stare insieme, è cultura e salvaguardia del patrimonio materiale e immateriale di Napoli. Per una serata divertente, leggera e

"Post it":i semi della bellezza, non cadono mai invano.

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Il flash mob, questa forma rapida di arte metropolitana che dà corpo ai corpi, che concede il momento all'azione, l'istante che trasforma, accade ormai da tempo a Napoli. Chiaradanza se ne è fatta carico, se carico si può dire, quando qualcuno si alza in piedi e lavora sodo. Ci meravigliano da tempo, improvvisi e non improvvisati: è preparazione, è coreografia, è arte. E' una forma di amore sottile e leggiadro per le città pesanti di sonnolenza, risvegliate dai giovani corpi e dai movimenti.  E' dinamica di forme, è musica, è stare insieme,spettatori e danzatori. Mettersi in cerchio e godere della gioventù che ci mette l'energia, e di chi ci mette cuore e mente per pensare alle geometrie. Si, è un lavoro...si, qualche volta è anche retribuito. Si, è tutto quello che sappiamo del fare, ma per me è bellezza donata agli occhi e al cuore. E' linfa per la città di Napoli, è vita che scorre istante dopo istante.  E se il primo istante è di bellezza, il secondo

L'Utopia della Sirena (Enigmi al Monte Echia)

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WINEFOTO & PARTENOPE NAPOLI(Turan Art) presentano:                                                                  "L'utopia della Sirena", domenica 17 giugno, dalle ore 10.30 Ci dedichiamo all'arcano mistero delle Sirene e delle Sfingi (da via Solitaria) che percorrono tutta la collina del Monte Echia fino al mare: passiamo per il Pallone tto -'che dobbiamo dare una foto alla signora Maria incontrata nella ricognizione- poi saliamo verso Santa Maria Egiziaca, pian piano verso Pizzofalcone e la villa di Lucullo, fino alle rampe e villa Ebe di Lamont Youg e la sua utopia, per finire dentro lo studio del regista Pasquale della Manaco con una inedita proiezione di "Sangue sull'utopia" dedicato al '799 e girato nel teatro antico di Pompei, con aperitivo e pianoforte. Per la passeggiata l’associazione wine&foto offre l’opportunità di assimilare i segreti della fotografia in poco tempo svelati dal Fotoreporter Luciano Ferrara con il

Napoli delle Meraviglie:dal tempio di Mercurio a Castel Capuano

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‎"La leggerezza si associa con la precisione e la determinazione,non con la vaghezza e l'abbandono al caso"   Italo Calvino Sulle rovine del tempio di Mercurio sorsero i Santi Apostoli, sul bel poggio che scende tra via Carbonara e Castel Capuano. Noi ci andiamo, poi scendiamo per l'antica Santa Maria ad Agnone e Vico della Serpe, mentre leggeremo la lezione sulla leggerezza di ITALO CALVINO,  per approdare al Castel Capuano dove TINA FEMIANO ci aspetta con "Federì, ovvero Le storie sono delle femmine con la bocca aperta" dedicato a Federico il Grande. Il 26 e 27 maggio:  ore 10= visita al tempio di Mercurio/SS.Apostoli ore 11.30= visita a Castel Capuano+Spettacolo " "Federì ovvero le storie sono delle femmine con la bocca aperta" con Tina Femiano Per l' occasione, sabato e domenica, 26 e 27 maggio sarà aperta la biblioteca di CastelCapuano con l'esposizione dell’Index librorum prohibitorum del XVIII sec, con manoscritti del X

Spaccanapoli di Cultura!

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Da ormai diversi mesi, Turan Art/ Partenope Napoli organizza visite guidate alla città di Napoli e del suo territorio,  in occasione dell' oMaggio dei monumenti e Giornata Europea della Cultura , abbiamo pensato a:             "SPACCANAPOLI di Cultura!"  dalle ore 10, visita guidata alla Napoli Greca/Gotica/ Rinascimentale, partendo da Piazza Bellini, proseguendo per il centro storico fino ad arrivare a Castel Capuano, entro cui dopo una breve visita, sarà possibile assistere allo spettacolo teatrale   della compagnia AltroSguardo:            "KartoliNeapolis" N arrazione- Spettacolo ideato e diretto da                                                    ANTONELLO COSSIA                                                    RAFFAELE DI FLORIO                                               RICCARDO VENO: flauto/clarinetto  Molti sono stati e saranno in eterno i visitatori di Napoli, molte le loro storie, i loro appunti e cartoline: dai brani delle loro rifle

"Le convergenze dell'amore" M.R.Esposito, 2011

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Convergere è "andare verso lo stesso punto, muovendo da direzioni diverse", e forse parlando di sentimenti come l'amore, non si può che utilizzare questa parola: tante strade, un unico anelito. E il romanzo di Maria Rosaria mi è piaciuto più nella sua prima parte, ovvero la storia di Roberto/Veronica e Mirella. Tutte le nevrosi, tutti i cambi di scena possibili immaginabili e anche il rutilante ritmo delle maschere che cadono per riapparire sotto altra sembianza, vi sono riportati. Dove andrà la storia, che succede ora? Questo è quanto riesci a domandarti, mentre Roberto confessa di essere il figlio gemello perduto, della scomparsa e ormai defunta figlia della coppia protagonista.  Nulla di nuovo direte, ma non è così, perchè è piuttosto imprevisto quello che accade dopo... Nella prima parte del libro, tutto è possibile: tutte le storie, di tutti i generi paiono intersecarsi e rendere ogni pagina ricca di possibilità. E così si segue questo lungo racconto sulle d

Una lezione di anatomia della morte(Von Hagens a Napoli)

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N apoli ha sempre avuto un forte legame con il mondo dei morti, anzi il mondo dei morti è sempre stato dentro Napoli... sotto per la precisione (nelle chiese, nelle catacombe, nei cimiteri urbani ed extraurbani). Una parte del suo mito fondatore è una sirena spiaggiata che marcisce; quarant'anni prima dell'editto di St. Cloud l'architetto Fuga capì nell'ideazione delle 366 Fosse che i cimiteri dovevano essere messi fuori dalle mura urbane, e del resto le numerose epidemie di peste, colera e febbri avevano insegnato a Napoli che la morte era più vicina, specialmente entro le strette mura. Nei periodi di epidemia si seppelliva  extra-moenia,  e di corsa (lo  Sportiglione  di Santa Maria del Pianto, le  Fontanelle  della Sanità) ma i nobili e chi poteva permetterselo, restavano a farsi seppellire nelle chiese cittadine, nelle sicure  terrasante . Se si pensa che il Principe di San Severo aveva costruito le due macchine anatomiche e che la magia dell'eterno Purg

Associazioni e spazi:democrazia partecipata e beni comuni (sulla metafisica del vuoto 2)

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In questi giorni è continuata l’occupazione da parte del collettivo La Balena  degli spazi  dell’ex-Asilo Filangeri , sebbene in queste ore l’azione vada assumendo toni conciliativi e soprattutto di utilizzo regolamentato degli spazi; le trattative con l’Amministrazione Comunale sembrano a buon punto, ma sollevano insieme ad altri avvenimenti, alcune osservazioni. Da tempo ormai, si è andata formando presso il Pan (Palazzo delle Arti di Napoli) una  “Assemblea Permanente sulle arti della scena”  composta da oltre un centinaio tra singoli operatori ed associazioni in prevalenza del teatro, che venerdì 9 marzo ha espresso mediante una efficace e interessantissima conferenza stampa, le esigenze programmatiche e di riordino del settore spettacolo e teatro. Altri “tavoli di riflessione” sono aperti al Pan, e musicisti ed altri addetti al settore della cultura, continuano ad incontrarsi per produrre proposte ed analisi che si spera presto sfoceranno in iniziative concrete che la Pubblica Amm

L'occupazione del Forum delle Culture sul Nuovo Monitore Napoletano

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Se è possibile occupare un vuoto (metafisica ideale dei buchi) articolo pubblicato sul Nuovo Monitore Napoletano L’occupazione del collettivo  La Balena  di una parte delle strutture dell’ex-asilo Filangieri, sede dell’ex-fondazione  Forum delle Culture  (perché il Forum a quanto pare si farà), nasce da un assunto di fondo: la vacuità del forum stesso. Il Forum delle Culture insomma era un vuoto; o forse non lo è più, stando alle ultime posizioni dell’Amministrazione comunale.    Sono stata alle assemblee di venerdì e di ieri, e devo dire che c’era moltissima gente: ragazzi soprattutto, ma anche animatori della cultura napoletana che per lavoro mi trovo spesso ad incontrare. Non entro nel merito del lecito e dell’illecito della complessa vicenda, ne colgo alcuni aspetti salienti. Riempire un vuoto si può e forse si deve, a patto di capire bene cosa e come è, quel vuoto; riempirlo solo con i corpi e con poche e confuse idee, non va bene. Soffiare in vuoto, raramente genera suono. Però