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Visualizzazione dei post da marzo, 2014

I vicoli di Napoli e l’effimero (Ernest Pignon-Ernest e Zilda)

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In questi giorni l’artista francese Ernest Pignon-Ernest è tornato a Napoli, ospite dell’Instituto Francese di Napoli, notizia ampiamente diffusa da siti e giornali. Tornato dopo le sue presenze del 1988, ‘90, ‘92 e ‘95 in cui ha incollato decine e decine di riproduzioni di opere d’arte, riprodotte di sua mano, sui muri della città, tra vicoli e monumenti. “Mi ricordo alla zecca, la strada stretta, la chiesa immensa,le balaustre nere,i blasoni con tre teschi, la sensazione, nell’incollare l’immagine che il muro la aspettasse.Camminavo sulle lastre nere come camminavo nell’antro della Sibilla.Un sentimento allo stesso tempo familiare e di riscoperta delle origini remote” (da Sei domande a Ernest Pignon-Ernest). E’ tornato perchè un collettivo di giovani studiosi si è messo sulle tracce della sua arte e ha video-proiettato sui posti dove erano i suoi lavori, l’immagine degli stessi, e ha filmato la reazione e la memoria, a tanti anni di distanza, della gente e degli abitanti di quelle

Fare Focus sulla città d’arte napoletana

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F.Solimena, Trionfo della Fede(inizi'700) Questa città multiforme, possiede decine e decine di monumenti sconosciuti e altri per cui si toccano cifre da record di visitatori. Ora, nessun organismo può vivere ingolfando un organo, e così accade -anche se nessuno se ne occupa- che  un monumento facilmente si possa congestionare e presto, prima o poi, rientri nel dimenticatoio. Ma questo fa parte anche delle mode: cambia col variare delle umane esigenze di rappresentazione. Ma quello che manca a Napoli è una seria politica del bene culturale: musei, chiese, luoghi, piazze, Municipalità, cappelle...si muovono ognuna per proprio conto, con orari, mezzi, situazioni differenti. Anche le nuove metropolitane, d’arte si, ma senza un coordinamento col resto delle cose, appartengono a questa industria culturale che potrebbe farci stare molto meglio. Se qualcosa è stato tentato con l’Artecard, ammesso che se ne possa trarre un bilancio propositivo, oggi si assiste dovunque al tentato rila