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Visualizzazione dei post da luglio, 2018

Gli occhi del Corpo: McGregor all'Auditorium Niemeyer

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Il ring dei nibelunghi della Company Wayne McGregor Uno di quei temporali-tornado magnifici che piegava i maestosi pini e platani di # VillaRufolo , mentre le foglie cadevano in un irreale ritmo lento sotto le tremende gocce dell'acquazzone estivo, ha richiesto che lo spettacolo # Icons di # WayneMcGregor si spostasse giocoforza dal belvedere all' # AuditoriumNiemeyer  per il Ravello Festival 2018, 66esima edizione. Non tutto il male viene per nuocere: un imprevisto che ha messo a dura prova l'organizzazione, ha proposto una inedita consonanza con l'architettura contestata del genio dell' essenziale Niemeyer e la Company Wayne McGregor. Una scelta coraggiosa da parte della compagnia di ballo: rinunciare ad ogni progetto-luci, e danzare nel ring a luce fissa. Un altro anello wagneriano in cui mostrare la tenacia a corpo nudo, la ricerca del Graal senza appello; una scelta che ricorda quell'imperativo "Danza, danza, danza" che Pina Baush ha las

C'è da spostare una statua, passata la festa gabbato Giambattista Vico

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Dieci metri di cartapesta per Giambattista Vico Passata la festa, gabbato Giambattista. Siamo in tropicale luglio e la “statua” di Giambattista Vico (Napoli 1668 –1744) dopo i festeggiamenti del Maggio dei Monumenti per i 350 anni dalla nascita e relative iniziative, langue disfacendoci a brandelli, nel centro dello spiazzale della metropolitana di Piazza Municipio . L’ aveva segnalata Maurizio de Giovanni all’inizio di giugno sul Corriere del Mezzogiorno definendo la “statua” in cartapesta di ben dieci metri, una “ rappresentazione così caduca, di materiale tanto poco nobile ancorché assai nobilmente costruita”. In effetti, a prescindere dai valori estetici del monumento su cui sorvoliamo in nome della celebrazione di un genio partenopeo, era naturale aspettarsi dopotutto il lento disgregamento della caduca materia. Non è nemmeno corretto chiamarla “statua”, visto che solitamente ci riferiamo a monumenti solidi in queste occasioni- bronzo o pietra che durino- ma piutt

Leonardo signore dei dubbi,della bellezza e delle quotazioni: la Scapiliata a Napoli

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La Scapiliata e l'Arcangelo autoritratto Di Leonardo da Vinci non si finisce mai di parlare. Ogni mese una novità: questa del ritorno della tavoletta chiamata La Scapiliata (o Scapigliata tra il 1504 e il 1508) dopo oltre 30 anni a Napoli , è la notizia di luglio. Per ora. Torna dunque a Palazzo Zevallos in una saletta tutta per sé, l’opera davinciana che per lungo tempo ha fatto penare gli studiosi all’epoca della sua comparsa moderna nella storia: era il 1826 e ci sono voluti decine e decine di anni per la definitiva accettazione tra le opere del maestro (ma non per tutti) .Oggi è stata presentata in conferenza stampa a Napoli, grazie a Michele Coppola (Direttore Arte, Cultura e Beni Storici di Intesa Sanpaolo) e alla dott.ssa Chiara Trevisonni per il Complesso  monumentale della Pilotta di Parma, Galleria Nazionale. Ci eravamo appena ripresi dalla notizia intorno al 21 giugno 2018 del suo primo autoritratto su una piastrella di maiolica invetriata di 20x20cm, d

Il Miracolo di Furore: grandi pulizie

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Fiordo di Furore, domenica 1 luglio 2018 Dopo la segnalazione che era partita nella giornata di venerdì su alcuni profili privati , ed era poi stata pubblicata da questo blog nella giornata di sabato su segnalazione di due turisti svizzeri,il Fiordo di Furore è tornato ad essere praticabile : rimosse le rezze rosse di pericolo, non come è possibile vedere sui "monazzemi" in fondo, le barche spostate completamente e pulita la discarica che si era accumulata come mostravano le foto di venerdì. Siamo semplicemente lieti che la denuncia mediatica con oltre duemila condivisioni e le risposte indignate dei cittadini, abbia prodotto nella giornata di sabato questi risultato. Furore e il suo fiordo, vanto della Costiera tornano a splendere. In fondo, era proprio un miracolo che aspettavamo, come l'omonimo flm di Rossellini del 1948, in quegli stessi posti. Un grazie doveroso alle autorità e ai cittadini che hanno dimostrato che insieme,è possibile sconfiggere l'inciviltà

La vergogna del Fiordo di Furore, il degrado senza parole

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Il Fiordo di Furore è uno dei luoghi più belli della Costiera, evidentemente non in questi giorni. Fu interdetto l’anno scorso a causa del dissesto idrogeologico, e oggi, è nel degrado più assoluto: tra spazzatura e reti di pericolo, c’è chi fa il bagno nonostante tutto. E la storia scompare tra l’indifferenza al brutto e la minaccia di distacchi dalla parete rocciosa. Ad agosto dell’anno scorso, il Fiordo di Furore venne interdetto: pericolo caduta massi e dissesto idrogeologico, causato anche dai violenti incendi del mese di luglio 2017. Ordinanze a destra e sinistra dei costoni a strapiombo -che competono ai due comuni di Conca e Furore- si erano alternate: Conca dei Marini per prima, dove le fiamme avevano devastato e reso instabile la parete. Non era più possibile scendere: un muro di mattoni bloccava la scala verso la spiaggia, e via Anna Magnani era sbarrata. Il Fiordo è una fenditura profonda dei Monti Lattari, amatissimo dall’attrice romana e laggiù