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Visualizzazione dei post da aprile, 2018

La terza Galleria di Napoli, la crisi del Mattino e l'invenzione del primo touristpoint partenopeo

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Oggi giovedì 19 aprile 2018, campeggia sulla pagina on-line del “Mattino” l’avviso di una agitazione sindacale del giornale: la direzione del giornale ha annunciato un cambio di sede, dal palazzo a via Chiatamone, verso il Centro Direzionale. Il Mattino fu fondato il 16 marzo del 1892 dall’allora giornalista trentaduenne Edoardo Scarfoglio e dalla trentaseienne moglie Matilde Serao ; la prima sede del giornale fu Vico Rotto San Carlo all’Angiportico Galleria, fino al trasferimento negli anni 50-60 in via Chiatamone 65, sede attuale inaugurata nel 1962 ma, a quanto pare, ancora per poco. Intorno a Vico Rotto e alla Galleria, ruotavano allora i giornali di Napoli, per poi prendere ciascuno una direzione diversa; nel caso de “Il Mattino” il trasferimento fu in via Chiatamone, in una sede dalla lunghissima storia. La scelta ricadde in effetti sull’edificio costruito da una cordata di i mprenditori francesi nel 1880 col nome di “Panorama” che attraverso una costruzione a pianta cent

La dura Scorziata della Verità, storia di un delitto su un cadavere

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La Scorziata nacque come opera pia e Ritiro per donne nel 1579-82 grazie alla donazione di Giovanna Scorziata : la fase settecentesca con cui si presentava alla fine della sua lunga storia è ormai letteralmente scomparsa, venduta chirurgicamente tra ladri e “amanti dell’arte” che commissionano furti. Ne ho parlato abbondantemente in un articolo sul Corriere del Mezzogiorno . Di fatto, i due sostegni di marmo ritrovati dai Carabinieri di Perugia e riportati a Napoli qualche giorno fa, non sono che pugni in faccia per chi conosce il dramma delle ripetute ruberie nel corso dei decenni, tra cui il San Giovannino di Battistello Caracciolo copia di Caravaggio. B.Caracciolo Ma anche le tele della scuola di Solimena e Stanzione, il paliotto, gli arredi e ogni altra cosa asportabile e non che dalla Scorziata sono stati trafugati. Già spogliata di ogni cosa nel 1993, quando persino i marmi degli altari furono sradicati, la Scorziata rivelò il toccante sacrilegio di un purg

Quando gli ultimi sciuscià tentarono una cooperativa a Napoli

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Zi Tonino 'o Sciuscià È finito l'ultimo dei lustrascarpe Tonino, lo sciuscià di via Toledo. La sua storia parla di quando dopo la guerra gli scugnizzi diventarono "shoe shine" - napoletano sciuscià- lucidando le scarpe di vernice dei soldati americani, ma non solo. Secondo l'Accademia della Crusca la parola sarebbe dapprima apparsa sui giornali di Roma, ma è inevitabile associarla al capolavoro o monimo di Vittorio de Sica del 1946 che vinse l’Oscar come miglior film straniero. “Il mio scopo è rintracciare il drammatico nelle situazioni quotidiane, il meraviglioso della piccola cronaca, anzi, della piccolissima cronaca” ebbe a dire De Sica del suo lavoro. Il neorealismo dopotutto parte dall’osservazione della realtà che era allora come oggi, fatta di strade, mestieri e sacrifici. Zi’ Tonino, al secolo Antonio Vespa, aveva davvero lustrato le scarpe di Totò e di Vittorio De Sica, Gina Lollobrigida e anche Silvio Berlusconi. La cas