Mummie e cuori aragonesi, San Domenico Maggiore e le sue arche

L’arrivo a Napoli dei Padri Predicatori, ovvero i Domenicani, fu caldeggiato da Papa Gregorio IX , “essendo cominciati a disseminarsi in questa fedelissima città di Napoli alcuni semi di perniciosa eresia” . A detta del pontefice, a causa della protezione di Federico II erano aumentati i casi eretici e bisognava porvi rimedio; i Domenicani vennero dunque ospitati nella “badia” benedettina di Sant’Angelo a Morfisa fondata dall’omonima famiglia, e che già possedeva oltre la chiesa, un ospedale per poveri e un giardino. La “badia” sorgeva proprio sul terreno tra l’ingresso odierno da Piazza San Domenico e una parte dell’attuale Sagrestia; la convivenza fra Benedettini e Domenicani dovette essere molto propositiva se i primi cedettero definitivamente nel 1231 la badia ai secondi, o forse il potere di questi ultimi era in vertiginosa ascesa. Si chiuse così una lunga esperienza dei monaci di San Benedetto la cui presenza era documentata fin dal 1116. Come ben sappiamo, fu Carlo II ...