Paesologia e Paesofilia: intervista a Franco Arminio.
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Franco Arminio, ritratto di Mario Dondero |
E forse a tutti quelli che abitano paesi è venuto un moto di gioia a sapere che qualcuno li riabilitava, ripensava alleggerendo una grande scienza sociale come il folklore, e che in fondo recuperare un pò di "turismo della clemenza", ovvero andar per paesi e riallacciare il dialogo con gli anziani soli rimasti nei borghi del Sud come del Nord, sia il futuro della nostra memoria. La "Paesologia", scienza per gioco e per provocazione,per passione e per ventura, mira a denunciare quell' "autismo corale" delle nostre società che hanno dimenticato la propria malattia frammentaria, la disgregazione sociale e culturale dei paesi, dell'Italia dai mille campanili dimentica di sè. Arminio si definisce "Colui che non diventa Ulisse" per un senso di appartenenza e della distanza tutto suo, perchè dal paese vorrebbe "prenderne le distanze" come un'osservatore poco partecipante di malinowsskiana memoria, che dal paese osserva il mondo e tenta di capirlo. Il paese come laboratorio per guardare , la "cellula facilmente isolabile" del sistema mondo tumorale. Nel suo procedere senza regole, senza scienza esatta, Arminio mostra una speciale propensione alla poesia, che nelle pagine del Levi e del suo Cristo ma anche di Rocco Scotellaro è palese e dichiarata; gran parte dell'antropologia moderna è nata opere letterarie, chissà che ora non prosegua per questa strada.
Con buona pace delle regole esatte, che, al participio passato, esigono troppo.
Incontro con l'Autore; Franco Arminio intervistato da Salvatore M.Ruggiero e Rossana Di Poce, Coreno Ausonio, 19 agosto 2011, ore 21.00.
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