"un insulto per l'umanità", e per le parole...

La luna sul mare di Napoli, di Rita Chiliberti
Dopo il si di ieri dell'Assemblea Nazionale Francese ai matrimoni gay, Monsignor Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente della commissione Cei per il Laicato, sostiene: " Definire matrimonio un'unione tra persone dello stesso sesso è un insulto all'umanità.Questa è una civiltà che muore (...) vedremo i posteri che cosa diranno. Per quel che mi riguarda io dico che una mamma e un papà non sono una moda.Questo è un passo indietro, ha il sapore di una risposta a qualche lobby" (da "Il Fatto Quotidiano" 3 febbraio 2013).
Caro Monsignor Sigalini, lei riesce a mettere nel suo discorso di poche battute molte parole interessanti: matrimonio, sesso, umanità, civiltà,posteri, mamma e papà, moda, lobby.
Se per ciascuna di essa non dovessimo ricorrere a millenni di Storia, il suo discorso potrebbe sembrare superficiale; è molto singolare che lei le riesca a usarle tutte insieme queste parole con serenità, pacatezza e convinzione, senza mai tentennare.
Parole antiche e nuove sullo stesso piano morale ed etico.
E c'è quell'altra parola: insulto, "insulto all'umanità" lei dice.
Veramente io non credo di insultare nessuno, anzi forse mi sento insultata da lei e da ciò che con tranquillità serafica ammonisce; io li aspetto questi posteri, perchè mi auguro un mondo più giusto di cuore in cui l'amore e l'unione civile -di questo parliamo- siano tutela per tutti gli esseri.
Di aspirare ad entrare sicuramente in una nuova civiltà,  se questa muore -visti i mali che si porta dietro incancreniti- le giuro che non mi spiace affatto. Sfortunatamente per lei e per me, non appartengo ad una presunta lobby -non siamo a San Francisco o a Las Vegas, dove i gay detengono il potere economico vox populi- siamo in Italia, in cui lo Stato della Chiesa è appunto uno Stato, e spesso interferisce con quell'altro...la Repubblica laica.
Se il mondo continua così, caro Monsignore, a insultare l'umanità di cui lei sarebbe il sommo portatore di valori, insieme alle gerarchie ecclesiastiche - le stesse dei pedofili e degli scandali sotterrati a pagamento- che farà? Cambierà pianeta?
A me non piace insultare quelli che restano ancorati alle loro idee, e che le difendono, per questo la mia lettera a lei, resta una riflessione su quelle parole che lei mette in fila, perle di collana di cui s'adorna un sistema pieno di crepe, perchè ormai sono vuote e senza testimonianza.
Io le affido invece la mia, la mia tollerenza, la mia compassione, la mia comprensione oltre ogni logica, per lei che mi insulta. Io la ringrazio: le sue parole sono le mie alleate.
Puntano l'indice, mentre io serenamente continuo a guardare la luna. La stessa luna per tutti gli innamorati, e per tutte le famiglie comunque siano composte.
RdP.


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