Wine & Incivility: I Palazzi Reali di Caserta e Napoli profani da escrementi e selfie
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Palazzo Reale di Napoli, Trono per un selfie; Reggia di Caserta Sala del Trono, escrementi |
Il Trono di Palazzo Reale di Napoli usato in 4 per un selfie, e la
Sala del Trono di Caserta come un gabinetto: sono notizie agghiaccianti degli
ultimi giorni.
Cosa altro dobbiamo aspettare dopo questi scempi?
Wine & The City è una bella manifestazione, oggi rovinata da 4 donne senza rispetto per la loro storia e i beni pubblici. E’ di poche
ore infatti la notizia drammatica della violazione di ogni tutela nella Sala
del Trono di Palazzo Reale avvenuta nella serata del 10 maggio durante uno
degli appuntamento dell'evento che coniuga arte e vino a Napoli, nello stesso
giorno dello scempio denunciato a Caserta.
A Napoli, dopo le foto postate su Instagram e prontamente rimosse
dal profilo, la denuncia è partita da Francesco Emilio Borrelli e da Gianni
Simioli. Pronta la replica di Donatella Bernabò Silorata, organizzatrice di
Wine&Thecity : "per l’utilizzo dell’Ambulacro e per l’apertura
straordinaria del Museo dell’Appartamento Storico abbiamo pagato 8.934 euro incluso
lo straordinario per i custodi addetti alla vigilanza e rispettato tutti i
dettami richiesti. Alla serata hanno partecipato 282 persone tra cui il sindaco
di Napoli”.
Come giustamente specificato dall’organizzatrice, non era una
serata ad invito, e dovevano esserci i sorveglianti. Già ma come sempre, dove
erano? Dopo gli escrementi nella bella Sala del Trono datata al 1845 della
Reggia di Caserta e la notizia rimbalzata da Casertace.net , questo è l’ennesimo affronto al
nostro patrimonio e alla nostra identità, che le aperture straordinarie
evidentemente non riescono a gestire e ad evitare. La Sala del Trono di Palazzo Reale di
Napoli, col suo scranno storico su cui incoscientemente 4 donne si sono sedute
senza pensare minimamente al reato che commettevano, sperando forse di restare
impunite. Senza riflettere e sapere evidentemente della data del 1820, anno di
realizzazione del trono e della sua fragilità che costò insieme alla sala, la
fatica delle ricamatrici del Real Albergo dei Poveri con le sue sete rosse
trapunte di gigli d’oro. Restituito dopo il faticoso restauro durato due anni
nell’aprile del 2017, il trono è un simbolo per tutti: re Ferdinando II e
Francesco II vi si sedettero, ed erano gli ultimi respiri del Regno e della sua
grandezza. L’affronto,
l’ennesimo al patrimonio, dovrebbe ormai farci domandare con maggiore serietà
fino a che punto spingerci negli eventi e nella tutela, dove è evidente non
riusciamo a contenere l’inciviltà e l’ignoranza. E dove il personale
sottodimensionato o assente, non riesce a gestire le minime norme di
sicurezza. Per arrivare nella Sala IV del Trono, bisogna attarversare le altre, e non può essere accaduto al buio, inoltre la foto è stata scattata da una quinta persona, quindi sale il numero delle persone implicate nella bravata. E se ci fossero stati furti? Se mancassero all'appello oggetti, o ci fossero stati danni? Lo sanno le signore che competerebbe a loro risponderne?
Quello commesso è un reato.Non può lasciarsi impunito.
Che senso ha aprire le porte di musei e dei tesori che custodiscono quando ormai l'intrattenimento e la volgarità è l'unica cosa di cui riusciamo a parlare? Si spera che le donne vengano identificate e denunciate: che sia una lezione per tutti. Si prendano provvedimenti perché è vergognoso ormai lo stato di declino con cui accettiamo che queste cose accadano senza porvi rimedio.
Quello commesso è un reato.Non può lasciarsi impunito.
Che senso ha aprire le porte di musei e dei tesori che custodiscono quando ormai l'intrattenimento e la volgarità è l'unica cosa di cui riusciamo a parlare? Si spera che le donne vengano identificate e denunciate: che sia una lezione per tutti. Si prendano provvedimenti perché è vergognoso ormai lo stato di declino con cui accettiamo che queste cose accadano senza porvi rimedio.
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