Morte di un libero matematico napoletano

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Michail Bakunin, nonno di Renato C. |
Il film di Mario Martone del 1992 ha raccontato la complessa
vicenda di Renato Caccioppoli, genio indiscusso e problematico, ma per capire
il personaggio storico, bisogna partire da quel suo nonno rivoluzionario russo,
Michail
Aleksandrovič Bakunin (1814-76) sopravvissuto
fuggendo all’esilio in Siberia comminatogli dallo Zar, che combatté a fianco di
Richard Wagner e in “dialogo” con Marx. La “Primavera dei popoli” dei moti del
1848 agitava l’Europa e la recente Unità d’Italia, erano un terreno fertile per
le idee di Bakunin che arriva a Napoli nel 1865. Michail a Napoli ci sarebbe
anche morto se avesse potuto: il resto dell’Italia non lo convinceva, e amava il
caffè al punto da scrivere la celebre frase: “Il caffè, per esser buono, deve essere nero come la notte, dolce
come l'amore e caldo come l'inferno”. E da
Napoli, città della filosofia da sempre, guardava l’Italia: l’arretratezza
delle scienze gli sembrava il primo motivo della fiacchezza della nostra
democrazia....
....il resto dell'articolo è in edicola sul #corrieredelmezzogiorno, di oggi, martedì 8 maggio.
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