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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

Le azioni del sangue a Napoli: il museo Hermann Nitsch

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Dalla sede del settecentesco Palazzo dello Spagnuolo alla Sanità, poi trasferita a Palazzo Ruffo di Bagnara in Piazza Dante e definitivamente con il Museo Hermann Nitsch in Vico Lungo Pontecorvo, la Fondazione Morra mostra in questi giorni l’esposizione dal titolo: “ Azionismo pittorico-eccesso e sensualità” che mostra 70 opere di Hermann Nitsch per la prima volta in Italia provenienti dal Nitsch Museum di  Mistelbach (Vienna), mentre le opere del museo napoletano sono esposte nell'omonimo museo viennese nella mostra “ Arena. Opera dall’opera” a cura di Giuseppe Morra (sino al 29 marzo 2016) . Riconosciuto dal 2007 Museo di Interesse Locale, il Museo H.Nitsch - Archivio Laboratorio per le Arti Contemporanee, vuole essere un “luogo multifunzionale flessibile, dove sperimentare forme di arte plurime” che  riassume l’esperienza dell’austriaco Nitsch cominciata alla fine degli anni ’50 del ‘900 e che ha portato alla determinazione di “opere d’arte totali” ( Gesamtkunstwerk )

A Napoli, nea-città: passano gli anni ma non il tempo

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Auguri di riconessione alla città eternamente nuova: questo è l'auspicio per il 2015. Questa mia città, Partenopoli di Partenope@ -ovvero una Napoli che sappia ritornare alla sua origine senza dimenticarsi il presente-  ha bisogno di narratori che la amino, come i grandi viaggiatori di un tempo, perchè i suoi abitanti possano percepire attraverso il racconto altrui la loro stessa identità. Come appartenersi attraverso, senza riuscire a guardarsi mai davvero dentro... In fondo a Napoli ci vivo da quasi venti anni, l'ho scelta e non me ne andrei mai: a me Napoli è cresciuta dentro senza peccato originale. Quell'astio tipico del napoletano oriundo (alla Totò) che ama-et-odia la sua città, lancia come una condanna che ricade sulla città medesima e su un'eterna sete di rivalsa: quest'anno non ci appartenga. Nemmeno la sirena era di queste parti, ma le scelse; per cui,  tenetela cara questa millenaria città di strati, dove un ordine cinquecentesco convive con una mai