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Visualizzazione dei post da ottobre, 2014

La cultura di rivolta nel sospeso: caffè, pizze a otto, acini di fuoco e biglietti metro

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biglietto sospeso,ancora valido in metro,foto A.Granito Il biglietto sospeso è un prossimo viaggio per qualcuno che non conosci e che magari non può pagarselo. Tu fai la tua corsa, avanzano ancora minuti per la validità del ticket e pensi che lo puoi lasciare a qualcun altro: lo appizzi al muro, lo dai in mano a chi sale dal'autobus, o all'extracomunitario che chiede l'elemosina... Insomma lo sospendi. Succede che in una città che si inventa il caffè sospeso , e pure il sindaco ultimamente , qualcuno lasci un biglietto ancora buono tra le fessure dei marmi in metropolitana: la stessa ragione per cui le scarpe sono poggiate fuori dal bidone della spazzatura; possono ancora essere utili e allora perchè gettarle tra la monnezza facendo in modo che si insudicino e il poverello le debba raccattare tra il marcio? Sospendiamole sul ciglio del cassonetto. Il biglietto sospeso, complice anche il disservizio atavico dei mezzi pubblici e il suo elevato costo, fa la fine de

Vanvitelli , Vitruvio e la lunga via d'acqua dalla doppia inaugurazione

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Come Augusto col Serino, l’acquedotto Carolino (da re Carlo III di Borbone) serviva all'ambizioso programma del Re: non ci sarebbe stata nè la Reggia di Caserta, nè i suoi giardini senza l’acqua , nè dunque una capitale che gareggiasse con Versailles .  Luigi Vanvitelli ci mise un anno abbondante a cercare le sorgenti per captare le acque che il re voleva aiutassero autonomamente con una tratta parallela, anche il Carmignano di Napoli, passando per Capodimonte. La Reggia di Caserta nella mente del re doveva gareggiare con Versailles, ma nella mente del Vanvitelli con la solida tradizione dei giardini all' italiana: la villa di Adriano a Tivoli, e gli splendidi giardini di Villa Lante a Bagnaia....e ci riuscì in pieno. Ma pure, se Versailles poteva contare sulla distesa monumentale pianeggiante, divenendo il modello del giardino francese esteso, i nostri giardini da Tivoli a Bagnaia, contavano invece sull'accidentalità dei terreni e le pendenze: una scenografia vertica

La friggitoria è arte dei ricordi: maestro Antonio Tubelli

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Con il maestro Tubelli Incontro Antonio Tubelli, anzi il Maestro Tubelli , dopo una cena da Eccellenze Campane : praticamente il distaccamento del fritto dalla sede famosa Timpani e Tempura in centro storico che ha fatto la storia della gastronomia partenopea. La coppoletta colorata in testa, il sorriso pronto: aveva cucinato i piatti che avevo appena finito di mangiare: il fritto perfetto, che se lo mangi con le mani -come ho gioisamente fatto- non ti sporchi. E non è da tutti stare dietro alla cucina del proprio ristorante quando si potrebbe usare lo sguattero di turno. Di Antonio Tubelli è stato scritto molto, ma lui mi racconta del trattato del Corrado ( Il cuoco Galante , Napoli 1773) di Antonio Latini con lo “Lo scalco alla moderna” (1692) o  di Ippolito Cavalcanti ( 1837) così,  come fossero amici stretti. Sono i libri che gli han fatto cambiare lavoro: era un informatico già alla fine degli anni '70, un lavoro avanti per l'epoca, che scelse di trasformare risc

Perchè la mela di Eva era un’Annurca campana (Orcano mistero svelato)

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in difesa della mela Orcole tra la paglia Mi sono recata nel paese della sagra che un tempo si chiamava “ sagra della mela annurca” (24-25-26 ottobre 2014) : da 22 anni era una festa del Vallo di Maddaloni. Oggi con una tormentata storia del marchio dall'Igp poichè è da Giugliano che partono le annurche e la zona fa fatica ad entrare nella denomonazione: le piccole produzioni a caratura familiare spesso non possono permettersi di diventare aziende, registrare un marchio e fare consorzio. Oggi, dopo 22 anni e la registrazione ufficiale del marchio dal 2006, è costretta a chiamarsi “sagra della mela”, ma va bene lo stesso:  la sostanza della polpa non cambia. E il disciplinare del consorzio di tutela ha registrato uno strano nome : Melannurca tuttoattaccato, il che mi fa ben prefigurare che se denominassero semplicemente Mela Annurca del Vallo di Maddaloni, o anche solo Mela Annurca, a suon di ricorsi si potrebbe vincere anche una causa. Scusate, ma il dettaglio è fondamen

La misericordia del teatro: il San Bartolomeo e gli Incurabili di Napoli.

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 II metà del XVII: il teatro di S.Bartolomeo ...ma prima del San Carlo, c'era il San Bartolomeo. Il 4 novembre 1737, giorno onomastico di re Carlo, l'omonimo teatro fu inaugurato con l'opera "Achille in Sciro" del Metastasio (musica e direzione di Domenico Sarro) e venne a sostituire definitivamente  l'antico teatro di San Bartolomeo che dal 1620 intratteneva i Napoletani.  Distrutto dai moti del 1647-8 e da un incendio nel 1681, sempre puntualmente ricostruito, tyra l'altro con una commissione della Santa Casa degli Incurabili a Cristoforo Schor che rifece nel 1723 i palchetti, il San Bartolomeo insieme al teatro dei Fiorentini (1618) costituivano il vanto della città. Ne divenne impresario  nel 1735 Angelo Carasale, a cui fu poi affidato il compito di costruire il San Carlo,  e così sulla platea del San Bartolemeo, smontato e trasformato, allora sorse la Graziella: la chiesa di rua Catalana di Santa Maria delle Grazie, e forse il Medr