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Visualizzazione dei post da agosto, 2014

Ergastronomia: Napule è 'na carta sporca, si, ma di frittata di maccheroni

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Mappatella Beach di F.Kaiser Ognuno conosce la canzone di Pino Daniele: un sole amaro, odore di mare, odore di bambini, mille culure... Tra le figure retoriche dei versi però ce n'è una simbolica che mi sento di dover analizzare: 'a carta sporca. Nessuno si cura della carta sporca, profetizzava Daniele: ognuno aspetta, forse la sorte che la rimuova? Notorio è che le carte sporche a Napoli ci siano: arredi urbani inesistenti ci stimolano al loro posizionamento creativo. Il gesto più locamente sviluppato è l'abbandono stradale ed emotivo della carta sporca. Pirotecnici lanci da finistrini, canestri inesistenti appiedati, scivolamenti comenientefosse. Sono giunta alla conclusione che la carta sporca sia un'immagine collettiva fondamentale della nostra contemporaneità (come 'a tazzulella 'e cafè ) : riflettendo sulla carta oliata abbandonata sulla spiaggia di Mappatella Beach , punto antropologicamente strategico di Napoli, e sulla tendenza a consider

Iconopatia: la malattia dell'immagine sempre vera

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The little red ridding hood – Happy end © Thomas Czarnecki Finali alternativi per le note eroine disneyane nelle foto del francese Thomas Czarnecki : Ariel, Jasmine, Aurora, Pocahontas, Cenerentola o Biancaneve che finiscono malissimo. Schiacciate, smarrite, avvelenate, stramazzate al suolo: è la frantumazione del mito della favola che finisce sempre bene, il lieto end ,  l‘ happy che manca. Una operazione visiva non estremamente nuova, ed incentrata comunque sul senso, significato e significante dell’ icona: secondo il semiologo e matematico Charles Sanders Peirce (1839-1914), l’icona è uno dei tre tipi principali di segni, distinto da un rapporto di somiglianza attraverso una qualità o una configurazione determinata dell’oggetto significato. In genere lo scatto prevede oltre ad una donna, un inequivocabile segno distintivo: scarpetta/Cenerentola, coniglio/Alice, pinna caudata/Sirenetta, in maniera da eliminare ogni dubbio di riconoscimento del personaggio alla prima vis

Riace Ready-Made appezzottato: sull'osceno/scempio/esempio dei Bronzi

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Osceno Scempio/Esempio Marcel Duchamp nel 1919 mise i baffi alla Gioconda, dadaista com'era chiamò l'opera  L.H.O.O.Q. ( Elle a chaud au cul ,  letteralmente: "Lei ha caldo al culo", per dire che era eccitata) provocando così l'immagine, la definizione e la reazione del pubblico ai suoi famosi ready-made , ovvero un simbolo utilizzato al di fuori del suo contesto, e ancor più in fondo in "totale assenza di buono o cattivo gusto" ( Thierry De Duve, Pictorial Nominalism: On Marcel Duchamp's Passage from Painting to the Readymade, p.159)  Nel caso della Gioconda coi baffi, che da madonna passa a quasi prostituta, la provocazione è compiuta: ma non c'è solo quello. C'è anche il gusto alchemico dell'anagramma nel titolo come esperienza della conoscenza, e l'androgino che baffi e pizzetto richiamano... comunque l'innovazione della profanazione visiva: finalmente con Duchamp, possiamo toccare il tabù. E qualcuno ricorderà il

Il "cittadino Gennaro": il santo del Tesoro laico

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Montati tra oro e argento se ne stanno  3894 tra diamanti, smeraldi e rubini: è la mitra di San Gennaro, o meglio, il sontuoso e barocco copricapo sacro, per il reliquiario angioino che conserva le ossa del santo nella testa. «Pagate al magnifico Matteo Treglia ducati quattrocentocinquanta , dite sono per lo prezzo di tre manizze di smiraldi e diamanti da esso comprati di ordine nostro (…), e vi si sono ritrovati cioè smiraldi numero quarantatrè di peso carate 61, e diamanti numero 358 di peso grani 89; quali smiraldi, e diamanti l'haverà d'assentare sopra la Mitra gioiellata che sta facendo in honore del Nostro Glorioso Protettore San Gennaro» -  14 ottobre 1712: e questo è il mandato della Deputazione al Banco di Napoli . Di questo unico prezioso, e di incalcolabile valore, è incantevole la lavorazione paziente e, dopo le trasferte di Roma e Parigi per le recenti mostre di grandiosi successi, la mitra e una parte del Tesoro sono rientrate finalmente nel loro Museo, s