I capolavori di Caravaggio per una passeggiata romana

Cappella Contarelli
Questa nuova avventura ha i confini imprecisi del genio: quello di Michelangelo Merisi da Caravaggio. Autore lombardo ma che in Lombardia non ha lasciato nulla, poichè la sua fortuna e il suo destino si compiono fatalmente a Roma nei pochi anni a cavallo tra la fine del 1500 e gli inizi del '600. 
La sua vita tumultuosa ricostruita attraverso i testi, e le strade della sua vita, intorno a quel Campo Marzio che fu il teatro delle sue perdizioni e dei suoi capolavori.

I tappa: S.Luigi dei Francesi
La chiesa della munifica Caterina dei Medici, oltre a copie di Raffaello di Guido Reni e opere del Domenichino che fece a Napoli la cupola della Cappella del Tesoro di S.Gennaro, possiede l'incredibile Cappella Contarelli, ove ormai defunto il cardinal Matteo, i suoi eredi per il Giubileo del 1600 affidano a Caravaggio tre dipinti della vita dell'omonimo santo. Tre composizioni esemplari che possono riassumere la vita e l'opera del genio nato a Milano, da sola l'intera cappella fornisce un quadro esaustivo dell'operato innovativo e compositivo del pittore che iniziò la sua carriera tra canestra di frutta sotto l'odiata scuola del Cavalier d'Arpino.

Cappella Carafa
II tappa: Santa Maria sopra Minerva
E a Roma Caravaggio lascia le sue opere per la gran parte, tante che ci vorrebbe una settimana a farne il giro, così, questa avventura di #FocusArtNapoli tiene conto necessariamente di una chiesa napoletana, o meglio, più napoletana di tutte: Santa Maria Sopra Minerva, quartier generale dei Domenicani, dove esiste la tomba del papa napoletano Paolo IV e di quell' Oliviero Carafa cardinale, che tante opere rinascimentali ha lasciato a Roma e a Napoli. E che nella sua cappella sceglie su consiglio di Lorenzo de'Medici, l'opera di Filippino Lippi. Già in facciata l'elefantino di Gian Lorenzo Bernini, nato a Napoli, ci fa respirare aria di casa, mentre all'interno, la tomba del Beato Angelico e il Cristo Portacroce di Michelangelo, ci avvisano di una meraviglia che ci prepara ad incontrare nelle strade che percorreva anche ai suoi tempi, il nostro genio. E ancora la Tomba di Santa Caterina da Siena nello stesso luogo in cui Giulia de Marco dovette leggere la sua colpa, mentre era stata tradotta nottetempo  da Napoli e costretta da "corda e tormenti" a dover recitare la sua abiura (poco prima che toccasse anche nello stesso luogo a Galileo Galilei).

III tappa: S.Agostino in Campo Marzio
Madonna dei Pellegrini
A partire dalla splendida facciata quattrocentesca, S.Agostino è un gioiello ricco di pietre incastonate: sono i capolavori del Profeta Isaia di Raffaello, posto sopra la splendida madonna del Sansovino, e naturalmente l'incredibile e splendida Madonna di Loreto o dei Pellegrini di Caravaggio. La bella madonna che allunga il collo verso i contadini dai piedi sporchi e dall'incredibile sua posa quasi irreale sulla punta dei piedi, con al collo un bambino cresciuto e che suscitò tanto "schiamazzo"quando fu esposta nella chiesa, anche perchè raffigurava Lena, che tanti dolori aveva creato al Caravaggio...
-Con una tappa da vero pellegrinaggio estetico: la tomba di Raffaello nel Pantheon, e la possibilità di un paio di ore libere per poter ammirare Piazza Navona e i dintorni, con il pranzo libero, e la voglia di godere appieno della bellezza di una capitale che fu fatale al pittore che, al gioco della pallacorda, nell'omonima via, uccise Ranuccio Tomassoni, e dovette scappare verso Napoli, sotto la protezione della potente famiglia Colonna. 

- Partenza da Napoli h 8, con autobus granturismo; a seconda dell'orario di arrivo ci si riserva di variare il percorso, tenendo conto degli orari di chiusura delle chiese/basiliche e di eventuali altri varianti. 




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