Graziella, Alphonse de Lamartine, Garzanti (120 pagine, E 11)


Graziella è un episodio delle Confidences (libriVII/X; pubblicato separatamente nel 1852) e parla del soggiorno napoletano dell'autore nel 1811. Prosaicamente G. è la sigaraia Maria Antonia Jacomino con cui il giovane 21enne ha una relazione interrotta nel 1813 per il ritorno in Francia.Nella finzione letteraria, Maria A. diviene la bella procidana Graziella, il cui abito è descritto efficacemente ed è ancora oggi orgoglio degli isolani, che cercano la bella fanciulla sull'isola di Arturo attraverso un concorso locale. Il romanzo, o meglio la novella, possiede una prima incantevole parte (almeno fino al III capitolo), in cui sono descritti con ispirata grazia le ragioni del viaggio e della scelta di vivere come e con un pescatore napoletano, in povertà e col popolo. Toccante è la descrizione di Procida, e meravigliosamente somigliante ad un quadro di Hiroshige è la bella scena della tempesta tra Capo Miseno e il Canale di Procida in cui l'autore rischia la vita. Evocante la descrizione del fortunoso approdo procidano, della casa del pescatore e delle preghiere alla Madonna; commovente il regalo della nuova barca che gli stranieri fanno al povero pescatore, quando i flutti impietosamente spezzano la vecchia sugli scogli...
Hiroshige
 ...insomma, le prime 60 pagine sono imperdibili. Poi la novella volge al romanticismo di maniera più puro e la tragica storia d'amore, diventa il centro della narrazione. Scritto per ragioni economiche, dall'aristocratico de Lamartine ridotto ormai sul lastrico, forse in due momenti distinti -la lingua utilizzata ha un'altra struttura e ritmo, a partire dal ritorno a Napoli dopo l'idilliaco scalo procidano- il libro ebbe autonomamente almeno 10 edizioni durante la vita dell'autore. Il Gran Tour poi, è tutto qui; e davvero molto ci sarebbe da scrivere su quelle incantate 60 pagine iniziali.

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