L'Afrodite che non c'è, sull'isola che c'è

Non c'è alcuna ragione per pensare in una zona di peschiere antiche che Afrodite Euploia , ovvero della buona navigazione, fosse venerata proprio sugli isolotti della Gaiola a Posillipo. 
Certo è che ai tempi di Vedio Pollione (I d.C.) l'immensa tenuta del Pausylipon era composta da aree specializzate e ben distinte: alla Gaiola c'erano le vasche per le murene e altri allevamenti per la pescicoltura. 
Eppure quella Nereide su pistrice trovata da qualche parte proprio nella tenuta del Pausylipon al tempo dei Borboni...quella Nereide, forse Teti -la più bella dello stuolo delle figlie di Oceano- che cavalca le onde e i delfini oltre che il mostro, mi ha sempre lasciato immaginare che forse, l'Afrodite della buona navigazione -Euploia/Eupleia- potesse essere venerata proprio sugli isolotti della bella marina prima della baia di Trentaremi. 
Ma questa immaginaria suggestione è stata solo lo spunto per parlare dei miti e delle leggende che hanno attraversato nei millenni Napoli e il suo Golfo; il Golfo Cumano per l'Antichità a dirla tutta.
Nereide su pistrice (foto p.agricola)
Dalla Cipro del mito di Afrodite, che nasce da un'ancestrale evirazione tra ordine e caos, alla partenza  delle tradizioni orali dei mercanti di Rodi col mito delle sirene; e quella Partenope, quella  costruzione dell'immaginario collettivo fatta mezza di ali e mezza umana, che si spiaggia su Megara-Megaride, l'isola grande...ma  grande rispetto a che? 
Così, tanto per seguire le belle suggestioni, la bella navigazione della mente, in cui un toponimo è cosa altra che un teonimo (e dell'Eupleia a Napoli abbiamo solo il teonimo di Afrodite e forse una iscrizione dispersa che ne attesterebbe la venerazione da qualche parte nel Golfo, con un accenno vago di Stazio commediografo)  se prorpio dovessi scegliere, idealmente collocherei proprio qui lalla Gaiola, la bella Afrodite cara ai naviganti. 
Non fosse altro che per contraltare alla sua dea dirimpettaia su Punta Campanella, Atena, che forse occupa in una fase più recente, il primigenio tempio delle Sirene. 
E' bello e suggestivo pensare che i due lati del Golfo siano chiusi da due divinità: l'amore e la metis proteggono il viaggio in mare dei napoletani. E il bel viaggio della mia mente certamente obliqua...
E nessuno ci vieta di stimolare a cercare nei due punti più suggestivi che chiudono la baia napoletana, tracce di venerazioni che forse non ci sono mai state. Vuoi vedere che la serendipità ci porta fortuna?
La Gaiola, da caveola, è del resto un posto magico che il CSI GAIOLA ONLUS sta cercando di salvare dalla barbarie in cui era caduta: anche questo infaticabile e autogestito centro di studi interdisciplinari,  è amico della bellezza che deve essere diffusa con tutti i mezzi, compresa la suggestione, che può forse meglio più della fiacca politica dei nostri giorni.
Area Marina Protetta della Gaiola, Napoli.
Così prendi un giorno d'autunno alla Gaiola, un bellissimo giorno in cui il mare è in balia di sè, e una mareggiata sbatte proprio sotto le finestre della stanza in cui devi parlare; prendi un mito ancestrale e una divinità che forse tutelava un mare irto di pericoli e secche, metti un pò di foto di un Mediterraneo antico da Cipro a Knido (dove il teonimo Euploia è attestato) e ti lanci nel canto delle sirene. 
Davvero una bella mattinata, per aiutare la Gaiola e la bellezza a navigare bene ancora davvero.
Grazie a chi c'è stato e ha contribuito a portare avanti la tutela di uno dei Parchi Marini e delle aree  costiere protette più belle della terra. Grazie a chi ci andrà o tornerà.
Certamente mi trova mente e bellezza, ferma là, proprio dove nel mio cuore esiste l'Afrodite del bel viaggio.
Per saperne di più : www.csigaiola.org


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