Le meraviglie dell'arte moderna: GNAM di Roma

Antonio Canova, P. Pascali e G.Penone

Domenica 24 settembre, andiamo alla scoperta della più grande galleria d'arte moderna d'Italia: la GNAM di Roma. Migliaia di opere sono custodite nel gioiello nato nel 1911 e per anni diretto da Palma Bucarelli,  illuminata direttrice che ha dato una svolta alle collezioni italiane.
Il recente allestimento Time is Out of Joint,  inaugurato il 10 ottobre 2016 dalla attuale direttrice  Cristiana Collu, scrive un nuovo capitolo sulla storia della Galleria Nazionale portando a compimento l’ampio processo di trasformazione, riorganizzazione e riallestimento, con la restituzione al pubblico di spazi completamente rinnovati e la profonda rilettura delle sue collezioni.


Edgar Degas alla Gnam
L’esposizione temporanea (fino al 15/04/2018), il cui titolo cita i versi dell’Amleto di Shakespeare: “The time is out of joint”, sonda l’elasticità del concetto di tempo, un tempo non lineare ma stratificato, che sembra porre in atto il dilemma dello storico dell’arte Hans Belting “la fine della storia dell’arte o la libertà dell’arte”.
È il definitivo abbandono di qualsiasi linearità storica, per una visione che dispiega, su un piano sincronico, le opere come sedimenti della lunga vita del museo: da Monet Giacomo Balla, Gustav Klimt, Lucio Fontana, Alberto Giacometti, Edgar Degas, Auguste Rodin...per citarne alcuni. Insomma un approccio più emotivo , alla portata di tutti per ammirare centinaia di capolavori dell'arte internazionale.

Museo Carlo Bilotti
Ci recheremo poi  al Museo Carlo Bilotti, ex aranciera di Villa Borghese, oggi adibita a spazio espositivo tra dipinti, disegni e sculture. Il nucleo più consistente comprende 18 lavori di Giorgio de Chirico  (Volos 1888-Roma 1978), Nella collezione anche tre ritratti, quello di Tina e Lisa Bilotti, 1981, di Andy Warhol, di Carlo con Dubuffet sullo sfondo, 1994, di Larry Rivers, e di Carlo e Tina Bilotti, 1968, di Mimmo Rotella. Completano il nucleo originario della collezione L’estate, 1951, di Gino Severini e il Cardinale, 1965, di Giacomo Manzù. A questo primo nucleo si sono aggiunte negli ultimi anni opere di Consagra, Dynys, Greenfield-Sanders e Pucci.
Il pranzo è libero.Con possibilità di tempo libero, o restare insieme per una condivisione allegra nel verde.
----Partenza da Napoli ore 8 (con due tappe di fermata salita/discesa), ritorno ore 19.30
  

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