Della Gioia, ovvero in controtendenza (Beethoven a Napoli)



Per la ricorrenza delle donna del 2013, desideravo fare qualcosa di nuovo. La città della Scienza incendiata e il crollo del seicentesco palazzo alla Riviera di Chiaia, mi avevano convinta che la città di Napoli necessitasse di una riscossa della Co-Scienza. Non è per sminuire la giornata delle donne, ma se penso a cosa esse sono per me e nella mia vita, io penso alla gioia.E così...
Il brutto termine ormai utilizzato comunemente come "femminicidio"  non solo non mi piace, ma mi pare foriero di grandi travisamenti: assomiglia ad olocausto che non si può fermare e non piuttosto, alla costruzione di una tendenza critica della società italiana. Sembra impossibile oggi parlare di gioia, di felicità, di tendenza positiva della vita rispetto agli "enormi problemi" e alla "crisi": le parole paventano tutte ormai, una scenogafia troppo spesso fatta di immagini e luoghi comuni; così comuni da diventare negazione stessa di ogni  altro sinonimo o contrario. Ma una Rivoluzone, specialmente se umana - e dunque del singolo individuo che si riappropria della volontà del fare e di aggregarsi (e questo è il vero problema del nostro concetto di potere eternamente in delega altrui)-  è attuata dal singolo in controtendenza. Non è certo l'andare forzatamente controcorrente che evoca la risalita faticosa di salmoni-pensieri, quanto la precisa volontà interiore di tramutare la realtà circostante, il proprio ambiente verso una direzione collettiva, unitaria, positiva.
Così grazie all'aiuto della Maestra Giovanna Todisco e di quaranta allievi del Regio Conservatorio di San Pietro a Majella, abbiamo deciso di suonare l'Inno alla Gioia di Beethoven nella splendida Galleria I di Napoli. La meravigliosa galleria napoletana costruita tra il 1887-1890, proprio accanto al Regio Teatro San Carlo, ci è parsa la location migliore per provare questo particolare flash-mob. E così, grazie all'aiuto di tutti i ragazzi che hanno deciso di fare questo splendido tentativo e le prove nel Conservatorio che ci ha aperto le porte visti i suoi allievi, abbiamo suonato l'Inno alla Gioia per la prima volta in Galleria. Tutto si può migliorare, e portarsi addosso gli strumenti e il leggio, le parole e la musica -e mettersi tutti insieme all'improvviso a suonare, però, è stata una splendida esperienza. Con qualche strumento imprestato direttamente dal Conservatorio e qualche quintale di buona volontà, tutto è andato per il meglio e noi ci siamo divertiti gioiosamente. Ai ragazzi, a tutti, a Marco -il nostro direttore- a Giovanna, compagna entusiasta di questa avventura della musica, e alla voglia di controtendenza in una città immalinconia dagli ultimi fatti, va il mio profondo ringraziamento. Nel bellissimo mandala che la Galeria Umberto I disegna, è salito l'Inno d'Europa e della nostra voglia di manifestare una controtendenza. Per alcuni, altre sono le leve dell'universo, ma per chi ama l'arte, questa è la sola irragionevole prova che la bellezza ha un potere enorme: gratis e dunque senza compenso, anche un solo minuto o una sola nota, si caricano del potere della volontà e della determinazione. Questo implica immettere energia in un universo esausto, e ricaricarsi insieme. A tutti quelli che hanno partecipato, va il mio più profondo senso della gratitudine.
- Ma che co'sè poi una controtendenza?

"Gioia, bella scintilla divina, 

figlia degli Elisei, 

noi entriamo ebbri e frementi, 
celeste, nel tuo tempio (...) 
Gioia bevono tutti i viventi 
dai seni della natura; 

tutti i buoni, tutti i malvagi 
seguono la sua traccia di rose!" (F.Schiller)

-Un grazie speciale a Eliana Esposito e Enrico de Luca per le loro bellissime immagini.Al suonatore rumeno che ha sorriso, legato a noi dalle note e da un linguaggio universale, quello della musica.

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