Largo Totò: se una targa ci insegna a piangere e a ridere

La targa divelta
« Non è una cosa facile fare il comico, è la cosa più difficile che esiste, il drammatico è più facile, il comico no; difatti nel mondo gli attori comici si contano sulle dita, mentre di attori drammatici ce ne sono un'infinità. Molta gente sottovaluta il film comico, ma è più difficile far ridere che far piangere » (Totò)

Era appena stata inaugurata il 15 febbraio 2018: 120 anni dalla nascita del genio della Risata. Alla presenza delle autorità cittadine e di tante persone, era stata innalzata la targa con le date e la dicitura “Genio Napoletano Maschera Universale”, a pochi passi dal ponte murattiano che in parte decretò l’esclusione del Rione Sanità dai percorsi cittadini che portavano a Capodimonte da Palazzo Reale e dal resto della città. 
A Totò (1898-1967) era stato finalmente tributato l’onore di avere nel suo rione di nascita uno spazio per ricordare la speranza del talento e concedere una pausa a chi magari al posto di svoltare per Capodimonte se ne andava alle Fontanelle. Chi meglio del Principe della Risata, ha costituito un esempio di riscatto e di genialità nel quartiere Sanità? La Fondazione di Comunità San Gennaro Onlus aveva riqualificato la piazzetta -già Largo Vita- ad aprile 2017, in occasione del 50enario dalla morte, ponendo al centro la scultura rossa di Sergio Desiato dal titolo "Il monolite - Totò, l'uomo tutto di un pezzo che ha lasciato un grande vuoto".

il nuovo ancoraggio
E invece oggi il vuoto lo sentiamo ancora una volta, vedendo la sua targa divelta e gettata a terra, come una cosa qualsiasi senza senso alla mercé di un vandalismo emotivo e rabbioso che si stenta a comprendere e a giustificare. Più del gesto, a volte lascia basiti la ragione di certi gesti insani; c’è tanto da fare ancora, e sostenere chi come Enzio Porzio, lavora costantemente con tutti i ragazzi del quartiere.
Evidentemente non abbiamo ancora imparato ad avere cura delle figure che possono insegnarci una rivoluzione e una speranza, e la grande grande lezione di riscatto di Totò porta ancora poca gioia, o forse, a qualcuno manca l’amor proprio e quello condiviso col suo quartiere. Non ci voleva molto a buttare giù la targa, vista anche la precaria imbullonatura che la teneva a terra; poteva certo essere fissato un pochino meglio, ma la cosa più bella è che i volontari dell’Officina dei Talenti l’hanno già rialzata incernierandola saldamente con criterio a terra.
La targa reinstallata
Questo piccolo episodio racconta la lotta quotidiana per la bellezza che il Rione e i suoi volontari, i ragazzi, i parroci e le Associazioni compiono ogni giorno, lasciati spesso da soli.
  Ma da soli gli abitanti della Sanità mostrando una straordinaria vitalità: nella piazzetta cresceranno presto gli alberi, le persone già si siedono e chiacchierano in compagnia di quella grande sagoma di Totò.
Far ridere non è affatto facile ci insegna Totò, e nella Sanità, lo splendido quartiere sacro delle necropoli  tra la morte e la vita,  il riso e pianto vanno da sempre a braccetto. E non è un caso.
E se ancora non riusciamo a ridere del tutto, c’è chi lavora sodo, e sta trasformando le cose. La targa è di nuovo là, a rammentarci la storia.
In fondo Totò se lo merita, e con lui tutta la Sanità.


Si ringrazia Enzo Prozio per le foto e il lavoro che da anni insieme ai ai ragazzi della Sanità svolge quotidianamente. Si ringrazia Identità Insorgenti e Lucilla Parlato per le foto. 

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