Biennale di Venezia, padiglione Campania ( Pontecagnano )

Qual è il punto delle arti in Campania? Che vi piaccia o no, è a Pontecagnano che dovete andare,  all'ex-tabacchificio Centola,  per vedere oltre 100 artisti che rappresentano quanto di meglio si è riusciti a mettere insieme nella regione. Tutto sommato la conferenza stampa di Sgarbi di apertura  è risultata sobria, con due soli punti fondamentali:
1) perchè Pontecagnano e non Napoli 2 )perchè la biennale regionale nel 150esimo anniversario dell'Unità.
Alla prima, amaramente, va risposto che il governo regionale della Campania e l'ex-comunale napoletano, evidentemente avevano altro da fare per snobbare allegramente la manifestazione; al secondo punto, la ragione di far scegliere allo staff i nomi dei partecipanti regione per regione, il che mi sembra un'ottima idea unitaria.
Così dopo le allusioni al sesso, immancabili per Sgarbi - ma ormai questo è il suo trademark-  risposto a un paio di domande molto polemiche, Sgarbi si è avviato a vedere le opere, che seppur aveva esposto, non conosceva: "E proprio perchè non le avrei messe, sono qui"... un atto di impensabile umiltà di questo uomo.
Installazione di Niobe foto by Cristina Passalacqua
Una menzione speciale va da parte mia all'amica Teresa Mangiacapre, Niobe, che ha meritatamente ricevuto il complimento più prezioso di tutti; soffermandosi a guardare la sua installazione ( UNE ARMEE D’ANGES POUR SAUVER LE MONDE/Una Schiera di Angeli per salvare il mondo), Sgarbi le ha detto "è un gioiello".  L'installazione di Teresa è in effetti, parte di quell'armata angelica che lei ha in cuore di rappresentare; risplende di luce propria e segna il passo all'interno del padiglione: che gli angeli accompagnino l'epifania della bellezza, ce lo ha scritto Erri De Luca, sottolineando un principio caro all'arte di Teresa e alla sua persona: "Così dovrebbe essere la bellezza: un'Annunciazione.Ma non lo è più per nessuno da quando quell'Annuncio misterioso si è sotituito il linguaggio concettuoso".
Così, senza tanti Sgarbi, e seguendo il suo ragionamento secondo cui il primo decennio di ogni secolo consacra l'arte dell'intero periodo ( come per Giotto con la Cappella degli Scrovegni ), e volendolo per una volta assecondare, che questo sia il secolo delle Annunciazioni, della epifania e della Rivelazione della bellezza. Quello che ci lasciamo alle spalle, è un lungo secolo immolato al Concetto e all'Interpretazione, ma io... credo ancora alle Muse.
(Inaugurazione 29 settembre ore 19.00,fino a gennaio 2012, ex Tabacchificio Centola, Pontecagnano)

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