La Gioconda Pop e il BlackRap: se al Louvre canta Beyonce

Ratto delle Sabine, David
C'è chi grida allo scandalo e chi come me se la ride 
Jay-Z e Beyoncè, e la figlia Blue Ivy di 6 anni, al Louvre c'erano già stati in esclusiva nel 2014: una gitarella fuoriporta di famiglia con tanto di paparazzi. Niente di nuovo sotto il sole, quante volte i musei sono aperti alle visite esclusive di questo o quel personaggio? Così succede che alla data di pubblicazione del 16 giugno del singolo Apeshit ("dare di matto", per tradurla non volgarmente)c'è ancora chi grida allo scandalo.
Intanto loro al Louvre prima di questo singolo ci sono andati ben 4 volte, come dichiara il museo negli ultimi dieci anni. Può #santocielo girarsi un video nel tempio sacro dell'arte (8 milioni di visitatori)e 18mila euro per una serata esclusiva da soli -se mai la volete passare pure voi trai quadri? 
Lo scalone della Nike di Samotracia

Ritratto di Nera di Beinost, 1800

Avranno certamente pagato qualcosina in più, visto l'uso di immagini francamente inedite anche per i documentari del museo; ma viste le spettacolari scene del video,carrellate e dettagli sapientemente inquadrati con una delicatezza squisita, c'è da giurare che ci guadagneranno tutti: intanto siamo a oltre 36milioni di visualizzazioni, mentre Beyonce si sbatte e la telecamera inquadra il Ritratto di una donna nera di Marie-Guillemine Beinost, con una donna di colore finalmente non schiava. 
Manifesto di quella libertà non poi così scontata ancora oggi: data di esecuzione 1800, quando la pittrice francese sognava per sè quella libertà che fu della Fornarina di Raffaello che cita, ma solo, ci mette il colore nero. Quanta attualità in questo passaggio, se solo si ascoltano le parole del testo.

La zattera della Medusa
Andrea Solari
Incoronazione di Napoleone
Se poi ci mettete la Zattera della Medusa di Gericault (1805-7)che tanto ci ricorda gli sbarchi dei disperati dei nostri mari, i balletti sotto la Nike di Samostracia su quello scalone in cui i corpi seminudi e nemmeno troppo si animano di geometrie libere(stile Vanessa Beecroft), o i dettagli toccanti dei mori e morette delle nozze di Cana di Paolo Veronese (1563), o la danza quasi tribale sotto L'incoronazione di Napoleone di David (citato ancora con Il Giuramento degli Orazi e Curiazi), a dispetto di tanta formalità, anchel'Imperatore  si sarà girato mentre i corpi sinuosi danzano. Già solo qui potete capirete il senso delle cose. Nella scena iniziale sono iquadrati gli affreschi di Delacroix (Galleria di Apollo) , poi il dettaglio del copricapo della Madonna di Andrea Solari, che fa da pendant al copricapo del sontuoso
Rosso Fiorentino, Pietà 1520
Versace di Beyonce, ma solo dopo essere passata per la sezione egizia.Possiamo continuare nel citare le opere mostrate:  Ary Sheffer 

(Paolo e Francesca)o la splendida Pietà di Rosso Fiorentino (1520)dal corpo esangue e accasciato nel grigio. E come non ricordare,Madame Recamier di David (1800), insieme a tanti altri dettagli del pittore della Patria francese? IN ultimo ma molto altro c'è
Venere di Milo
ancora da scoprire nel confronto tra la bellezza formosa e nera del corpo di Beyonce contro la bianche carni di marmo della Venere di Milo,possiamo chiederci quale è ancora il gioiello universale indiscusso della eterna bellezza e quale il suo modello. E mentre J.L.David, nel ritratto di Madame Recamier, incornicia una bellezza eclatante del 1800, due donne di colore
Madame Recamier
simmetricamente opposte come una duplicazione del dipinto della Benoist (allieva di David) ci provocano intellettivamente a cercare una iconografia nuova e contemporanea, oltre che il rapporto tra maestro e allieva.

Se ci si sofferma con calma a riflettere, predominano nel video le immagini patriottriche, omaggio alla Francia e ad un certo spirito di libertà, soprattutto razziale: la Benoist in testa, come donna e come pittrice che seppe mettere su tela poco dopo l'abolizione della schiavitù, la nuova realtà delle cose e, finalmente, un corpo sensuale e ammiccante di colore.
Insomma il #blackRap impegnato, questa volta immerso nell'arte europea e universale. Teniamo anche conto della polemica di Madonna di questi giorni, quando dice che l'allieva (nel caso Beyonce) ha preso tutto dalla maestra, e si mette là in cornice con un collage mentre l'altra la guarda. Confini di arte e citazione, e un tocco di ironia per la vera Regina del Pop. Infine, mentre la Gioconda è la vera e unica Pop star del Museo che ci continua a guardare -all'inizio inquadrata senza partecipazione dei due protagonisti- alla fine del video torna a sorriderci. Sfiderei chiunque dopo questa lettura a dire che non si è fatto del bene all'arte e dell'umanità, nel divulgare tutta questa #GrandeBellezza.
Vi invito a vedere il video: https://www.youtube.com/watch?v=kbMqWXnpXcA

Tutti i frames sono tratti dal video ufficiale Vevo.





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